In un consulto di cartomanzia, le Sibille ed i Tarocchi rappresentano le due tipologie di carte maggiormente adoperate. Scopriamo subito la differenza tra Sibille e Tarocchi.
Le Sibille
Il mazzo delle Sibille è costituito da 52 carte, suddivise nei 4 semi tradizionali: cuori, fiori, quadri e picche. Queste carte risalgono all’800, hanno una provenienza francese e sono state ispirate da Marie Anne Adèlaide Lenormand, l’ultima Sibilla francese. Dopo il primato indiscusso assunto dai Tarocchi, le Sibille sono considerate il secondo mazzo di carte per la divinazione più diffuso al mondo. Le Sibille descrivono la vita reale, i fatti concreti: si tratta di carte pragmatiche e pratiche. Sono dotate di immensa energia e sebbene possano apparire di semplice interpretazione, in realtà non sono così semplici da gestire. Ogni carta ha una duplice valenza ed una frase latina “ibis redibis non morieris in bello” (un responso dato dalla Sibilla ad un soldato che desiderava conoscere l’esito della sua missione).
I Tarocchi
I tarocchi sono molto più antichi delle Sibille: secondo l’occultista francese Jean Baptiste Pitois venivano già adoperati nell’antico Egitto. Il mazzo dei Tarocchi è costituito da 78 carte: queste carte sono molto più introspettive, difficilmente accessibili alla comprensione se non si è grandi esperti. Non a caso nei Tarocchi si parla di Arcani, cioè appunto misteri. Quindi i Tarocchi sono più complessi da interpretare rispetto le Sibille poiché meno intuitivi. I Tarocchi sono carte che riescono a scrutare i nostri mondi interiori, le nostre paure ed insicurezze spronandoci ad agire in maniera accorta ed oculata.
La scelta della lettura delle carte attraverso i Tarocchi oppure le Sibille dipende dal legame che ogni cartomante instaura con le carte di divinazione. Entrambi i mazzi di carte sono efficientissimi per consulti di cartomanzia professionali: ciò che fa la differenza è il legame che la cartomante instaura con essi.
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